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TITOLO II - ZONE CAPO VIII - ZONE URBANE A PREVALENTE DESTINAZIONE RESIDENZIALE (R) (ZONE OMOGENEE A - B) |
Articolo 55 - Zona integrata di settore R5 - (Zona omogenea B) |
Le zone comprendono parti del territorio parzialmente urbanizzate, suscettibili di processi di razionalizzazione dell'esistente e atte all'insediamento, in nuove costruzioni, di attività e funzioni diversificate.
L'assetto di tali zone deve assumere un ruolo rilevante per la qualificazione e l'integrazione dell'ambiente urbano periferico, soprattutto attraverso la progettazione unitaria della organizzazione funzionale e degli spazi urbani.
In questo quadro assume particolare rilevanza la dotazione di infrastrutture e spazi pubblici o di uso pubblico che, oltre alle zone stesse, deve servire gli ambiti urbanistici circostanti, anche per la verifica degli standard di cui alla TUT.
Le zone integrate di settore (ZIS) sono suddivise in comparti urbanistici.
MODALITÀ DI INTERVENTO
In queste zone il PRG si attua mediante piano particolareggiato (PP), di iniziativa pubblica o privata, esteso all'intera zona o a singoli comparti urbanistici in cui è suddivisa, così come definiti negli elaborati grafici di piano.
Il programma pluriennale di attuazione (PPA) indica i PP di cui è prevista l'attivazione progettuale.
Al fine di garantire il coordinamento della progettazione dello spazio urbano (nelle sue componenti: funzionale, spaziale, ambientale) e una adeguata dotazione di spazi e infrastrutture pubbliche e il conseguente rapporto tra spazi scoperti e coperti, nel presente articolo e nel successivo articolo 70 sono indicati i requisiti prestazionali generali e urbanistici richiesti per le presenti zone.
I requisiti di cui sopra sono verificati, a livello dell'intera zona integrata di settore (ZIS), con un disegno urbano concertato (DUC), le cui caratteristiche sono elencate nello stesso articolo dei requisiti.
In assenza di PP sull'intera zona integrata di settore (ZIS), il PP di un singolo comparto deve essere corredato dal disegno urbano concertato.
In sede di PP, in base agli usi che lo stesso PP definirà per ciascuna zona o comparto, dovranno essere verificati gli standard urbanistici e individuate le relative quote di aree destinate ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Le aree eccedenti dovranno essere destinate a soddisfare i fabbisogni delle zone urbane (vecchi quartieri) in cui la ZIS è compresa.
Comunque, le schede normative prescrivono la quantità minima di aree e spazi pubblici (standard) da raggiungere in ogni comparto rispetto alla Su edificabile (mq di standard per ogni mq di Su, premio compreso), quali che siano gli usi cui questa viene destinata. Tale quantità non potrà in ogni caso essere inferiore a 1 mq ogni mq di Su. Se i comparti di una stessa zona integrata contestualmente interessata dal PP sono più di uno, la verifica dei parametri urbanistici (quantità edificatorie, standard, usi) può essere effettuata sulla loro somma.
Le superfici relative agli standard dei parcheggi, soprattutto nel terziario, dove rappresentano il 40% dello standard complessivo, possono essere disposte su più piani, riducendo la superficie territoriale impegnata. La superficie così risparmiata può essere aggiunta al verde o alla superficie fondiaria. In tal caso le norme del PP possono ammettere la Su di parcheggio fuori terra come superficie accessoria (Sa) in eccedenza.
Per la formazione dei PP di iniziativa pubblica o privata e per l'acquisizione delle aree e la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria valgono le norme delle leggi vigenti.
Per ogni zona integrata di settore è predisposta una scheda descrittiva che detta i requisiti prestazionali generali richiesti e, per ciascun comparto, una scheda normativa che detta la specifica disciplina urbanistica.
All'interno della presente zona la normativa del PP assume inoltre, se e in quanto compatibili, le norme di carattere generale relative alle sottozone R1, P1, P2.
USI PREVISTI
Sono quelli del vigente Regolamento edilizio, fatta eccezione per gli usi esclusi che sono riportati nelle schede normative di ogni singolo comparto. Nell'ambito dei lotti fondiari definiti dal PP, la normativa del medesimo PP definisce standard sostitutivi a quelli degli usi.
Per gli strumenti attuativi (piani particolareggiati) approvati, sulla base delle norme previgenti, prima dell'entrata in vigore del vigente Regolamento edilizio, gli usi previsti sono quelli dello strumento approvato e quelli indicati nel presente articolo, conversione degli usi previgenti, sono da ritenersi, fino alla scadenza degli stessi strumenti attuativi, del tutto indicativi ed esplicativi.
In sede di formazione del PP vengono definiti, tra quelli previsti nei comparti interessati, gli usi cui destinare la Su realizzabile e la relativa quantità, in accordo con l'assetto generale definito dal DUC.
In ogni singola scheda normativa è riportata altresì la quota percentuale minima di Su da riservare alla residenza (U1) e ai servizi e attrezzature pubbliche. Tale quota minima è da calcolarsi sulla Su derivante dall'applicazione dell'Ut base e sulla Sue ammessa, ma non sulla Su "premio" (di cui all'ottavo comma del successivo paragrafo "possibilità edificatorie"), i cui usi sono del tutto liberi.
Per servizi e attrezzature pubbliche si intendono le opere di urbanizzazione secondaria come definite all'articolo 31 della TUT.
Se i comparti contestualmente interessati dal PP sono più di uno e se sono limitrofi la quota di residenza e di attrezzature e servizi pubblici di cui sopra potrà essere verificata sulla loro somma.
Se tra due comparti della stessa ZIS sono interposte zone destinate a interventi di ERP o edilizia agevolata, queste possono partecipare alla verifica di cui sopra (usi e standard).
Le verifiche di cui sopra vengono effettuate anche con il disegno urbano concertato.
In sede di formazione di PP la percentuale minima di residenza di cui alle schede normative può essere derogata qualora nei singoli comparti siano presenti, alla data di adozione del PRG, usi extraresidenziali di cui all'articolo 63, che si intendono conservare nel comparto rinnovato. In tal caso il PP dovrà destinare a usi extraresidenziali una quota di Su non superiore alla Sue precedentemente utilizzata a tale scopo.
POSSIBILITÀ EDIFICATORIE
Ogni scheda normativa definisce l'indice territoriale base (Ut) che compete a ciascun comparto in cui è suddivisa la zona R5. L'indice si intende "distribuito" sull'intero territorio facente parte del comparto (con esclusione delle zone di cui al paragrafo "Insediamenti non facenti parte dei comparti" che segue).
La possibilità edificatoria complessiva relativa all'intero comparto è data dalla somma della superficie utile (Su) derivante dall'applicazione dell'Ut e, quando ne sia prevista la sostituzione (demolizione e ricostruzione), dell'eventuale superficie utile esistente (Sue) (nei limiti previsti dalle schede normative). Quando la Sue non è esplicitamente richiamata nella scheda normativa, essa è implicitamente compresa nell'indice di utilizzazione base. Sul comparto pertanto si applica il solo Ut di base.
È ammesso il recupero (nei limiti stabiliti dal PRG) della superficie utile esistente (Sue) quando, per l'attuazione del PP, ne sia prevista la demolizione. In caso contrario la potenzialità edificatoria è data dal solo indice territoriale base, dal quale la Sue dovrà essere sottratta.
Ogni proprietà facente parte del comparto partecipa all'attuazione del piano con un potenziale edificatorio pari all'indice territoriale base a cui si somma, quando prevista, la eventuale quota di superficie utile esistente ammessa dalle norme, ma calcolata sulla proprietà stessa.
La differenza fra la Su risultante sull'intero comparto, sulla base dei conteggi di cui al 2° e 3° comma e quella attribuita alle singole proprietà sulla base del 4° comma, viene denominata "eccedenza".
Tale eccedenza viene ripartita fra le proprietà partecipanti al comparto come segue:
20% in proporzione alle quote di St di ciascuna proprietà;
80% da ripartirsi esclusivamente fra le proprietà che producono "eccedenza" (e salvo diverso accordo fra le parti) in proporzione alle rispettive Sue depurate delle quote di Sue già conteggiate sulle singole proprietà ai sensi del 4° comma.
La verifica delle potenzialità edificatorie viene eseguita sulle proprietà catastali come risultano, alla data di adozione del PRG, dalle tavole censuarie del vigente catasto terreni, eventualmente integrate dai frazionamenti approvati dall'UTE alla data di adozione del presente piano. Pertanto le superfici "di riferimento" esposte nelle schede normative sono indicative.
Per la verifica della Su esistente ci si riferisce agli elementi descrittivi del catasto urbano, integrati con rilievi metrici dello stato di fatto (legittimo). Nello stesso modo si verificano le superfici relative a porzioni del territorio prive di numero di mappa catastale (strade, fossi, ecc.).
In sede di formazione del PP la potenzialità edificatoria complessiva dovrà essere distribuita negli "ambiti di definizione progettuale dell'edificato" indicati dal disegno urbano concertato e recepiti dal PP stesso, indipendentemente dalla preesistente composizione fondiaria.
In aggiunta alla superficie utile derivante dalla applicazione dell'Ut, è prevista una superficie premio calcolata in modo uguale per tutti i comparti. La superficie premio avrà la seguente articolazione:
caso in cui il PP venga presentato entro 12 mesi dall'inserimento in PPA ai fini dell'attivazione progettuale o ne venga eseguita la compilazione concertata con il Comune da proprietari rappresentanti almeno il 75% dell'imponibile catastale: 5% di Ut; tale termine è elevato a 18 mesi in sede di prima applicazione e precisamente per i comparti inseriti per l'attivazione progettuale nel PPA 90/92 e relativi aggiornamenti;
qualora l'attivazione progettuale di cui al precedente punto riguardi almeno il 40% della St dell'intera ZIS o comunque tutte le aree inserite in PPA per l'attivazione progettuale: 5% di Ut;
nel caso in cui si attui un intervento unitario sincronico: 10% di Ut.
L'intervento unitario sincronico si attua mediante il rilascio di concessione convenzionata a norma dell'articolo 27, 2° comma, lettera b, della TUT con le modalità di cui al comma seguente, avente lo scopo dell'attuazione rapida e coordinata di interi comparti di PP.
La relativa istanza è presentata al Comune, completa di ogni documentazione necessaria, da parte dei soggetti attuatori a partire dalla data di adozione del pp e non oltre 30 giorni dalla esecutività della delibera di approvazione del medesimo.
Essa deve riguardare tutti gli interventi necessari per l'attuazione del comparto con la sola esclusione di quelli relativi alle urbanizzazioni, alle aree di proprietà comunale e alle aree da destinarsi all'edilizia economica popolare che usufruiscono, comunque, della percentuale di premio del 10% di Ut.
Le concessioni vengono rilasciate previa stipula di apposita convenzione, con essa il proprietario si impegna all'inizio dei lavori e al completamento integrale dell'opera entro il termine eventualmente indicato dal PP e comunque non superiore al termine triennale di cui all'articolo 4, 3° comma, della legge 28 gennaio 1977 n. 10, senza possibilità di proroga; nonchè l'impegno a corrispondere, qualora il termine predetto non venisse rispettato, una penale convenzionale pari al valore della differenza fra il valore dell'incidenza concessa e quella che sarebbe stata consentita dalle norme del PRG senza calcolare il premio di cui al presente articolo. Il valore verrà determinato da un arbitratore indicato nella convenzione.
Tutti gli impegni assunti dal concessionario nella convenzione devono essere assistiti da garanzie reali o fideiussorie, costituite o depositate prima del rilascio della concessione in modo che, non appena determinata la misura della penale, il Comune possa procedere all'escussione del fidejussore o all'esecuzione sul bene oggetto della garanzia.
La Su risultante dal premio, nel caso di comparti in cui la norma consenta di sommare Su e Sue, può eccedere i limiti massimi posti dalle schede normative.
INSEDIAMENTI NON FACENTI PARTE DEI COMPARTI
Le zone di rispetto ambientale (R6), le zone di nuclei edilizi esistenti (R7), nonchè le zone assoggettate a strumenti urbanistici preventivi particolari (R2, R3), pur essendo incluse nel perimetro delle zone R5 di cui al presente articolo, non fanno parte dei relativi comparti e quindi non sono assoggettate al PP previsto nel presente articolo. Per esse vale la disciplina normativa delle relative zone.
SCHEDA R5.1 - ZONA FIERA-STALINGRADO
(quartieri San Donato-Navile-San Vitale)
Superficie di riferimento totale St = 706.000 mq (circa)
Standard complessivo = 425.000 mq (circa)
REQUISITI PRESTAZIONALI GENERALI
Per questa zona, compresa fra l'arco dei viali di circonvallazione presso porta Mascarella e l'area Fiera, l'obiettivo è quello di assegnare all'asse Stalingrado un formale senso urbano di continuità e integrazione fra centro storico e Fiera, innescando interrelazioni formali e funzionali sia con la zona Bolognina che con le aree a est retrostanti il Fiera District.
Data la situazione del contesto, l'ubicazione e la distanza dei punti da collegare, le prevalenti esigenze di ricucitura urbanistica e di ricomposizione unitaria del disegno urbano, lo sviluppo degli insediamenti lungo le linee di forza deve essere caratterizzato da continuità funzionale e morfologica, ancorato alla rete dei percorsi pedonali e affidato prevalentemente a soluzioni tipologiche a linearità orizzontale, con i necessari contrappunti verticali nei punti di snodo.
Le "linee di forza" partono da due capisaldi sul viale Berti Pichat, a ovest e a est del ponte di Mascarella, con occupazione interstiziale delle aree libere e delle aree da rinnovare urbanisticamente e dovrebbero determinare: l'una il riassetto dell'asse Stalingrado, concludendosi a nord con una "nuova porta" della città al confine dell'area Fiera; l'altra, dipartendo dalla zona gasometro, supportando e ricollegando unitariamente le aree libere sulle vie Vezza e Ruggeri, riconvergendo poi verso l'asse Stalingrado attraverso l'asse dell'89 (via della Repubblica) e determinando nodi di aggancio in prossimità del Fiera District e oltre la via Stalingrado con la zona Bolognina.
Dal punto di vista della morfologia urbana l'intero disegno delle linee di forza deve innescare un programma di riassetto urbano attraverso la ricucitura interstiziale e il rinnovo dell'intero ambito urbanistico di intervento del quadrante nord-est. Il disegno morfologico generale deve integrare interventi di ristrutturazione di ex aree industriali, di rinnovo edilizio di aree di recupero, di nuovi interventi insediativi interstiziali a margine di aree libere, senza troppo caricare urbanisticamente le aree lungo il viale Berti Pichat (Morassutti, Acoser, Buton).
L'intero ambito urbanistico è servito: da infrastrutture viarie principali (asse Stalingrado attrezzato e asse dell'89) e da trasporto pubblico su sede propria (Stazione Centrale-Fiera-Castel Maggiore) e sull'asse dell'89. Piste ciclabili e i nuovi percorsi pedonali coperti (portici) completano l'organizzazione principale della viabilità lungo le due direttrici indicate più sopra.
Lo standard complessivo da realizzare è di mq 425.000 circa, pari a 1,67 mq per ogni mq di Su.
La zona è suddivisa nei seguenti comparti:
Comparto R5.1.a,b,h,i,g,o
PP approvato in data 26 luglio 1995 con OdG n. 283, variante approvata in data 8 febbraio con OdG n. 44
St = 289.840 mq
Su = 95.811 mq
Usi:
U1 = 52.084 mq
Altri usi = 35.693 mq
Usi pubblici = 8.034 mq
Standard:
P1 = 23.879 mq
V1 = 97.659 mq
Sf degli usi pubblici = 9.763 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7 (una struttura di vendita medio-piccola del settore alimentare e una medio-piccola del settore non alimentare integrate in un centro commerciale di vicinato).
Comparto R5.1.c
PP approvato il 18 luglio 1998 con OdG n. 166
St = 26.839 mq
Su = 13.223 mq
Usi:
U1 = 10.120 mq
Altri usi = 3.103 mq
Standard:
P1 = 2.811 mq
V1 = 7.485 mq
Sf degli usi pubblici = 3.832 mq
Comparto R5.1.d
PP approvato il 26 luglio 1995 con OdG n. 282, variante approvata il 22 luglio 2003 con OdG n. 217
St = 47.804 mq
Su = 27.799 mq
Usi:
U1 = 4.339 mq
Altri usi = 16.290 mq
Usi pubblici = 7.170 mq
Standard:
P1 = 7.039 mq
V1 = 13.598 mq
Sf degli usi pubblici = 1.210 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.1.e*
PP approvato il 7 ottobre 1996 con OdG n. 284 e oggetto di Accordo di Programma ratificato con OdG n. 117 del 4 maggio 1998, modificato dall’Accordo di Programma ratificato con OdG
n.146 del 21 luglio 2008.
St = 46.720 mq
Su = 26.849 mq
Usi:
U1 = 20.505 mq
Altri usi = 6.344 mq
Usi pubblici = 2.983 mq
Standard:
P1 = 7.417 mq
V1 = 12.435 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.1.l
PP approvato il 24 maggio 2004 con OdG n. 181
St = 50.424 mq
Su = 6.673,7 mq
Usi:
U1 = 4.542,4 mq
(altri usi consentiti - previa verifica degli standard: U2, U3, U4, U5, U6, U10, U14)
Usi pubblici = 2.131,3 mq
Standard:
P1 = 4.420 mq
V1 = 17.361,4 mq
Sf degli usi pubblici = 4.631,7 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.1.n
Usi non previsti: U1, U2 (con esclusione delle attività fieristiche), U3, U4, U5, U6 (esclusi pubblici esercizi), U7, U8, U9.
Indice di utilizzazione:
St = 150.000 mq (superficie di riferimento)
Su = 10.206 mq. Non è prevista alcuna superficie premio.
Standard minimo = 6,00 mq per ogni mq di Su.
SCHEDA R5.2 - ZONA NAVILE – EX MERCATO ORTOFRUTTICOLO
(quartiere Navile)
Superficie di riferimento totale St = 285.273 mq (circa)
Standard complessivo = 154.418 mq (circa)
REQUISITI PRESTAZIONALI GENERALI
Per questa particolare zona integrata di settore, già caratterizzata dalla presenza di strutture mercantili ora decentrate che hanno impedito in passato l'attuazione del disegno urbano del Piano del 1889, gli obiettivi sono molteplici. L'obiettivo principale del piano particolareggiato, sviluppato a livello progettuale sulla base delle indicazioni del Laboratorio di progettazione partecipata, è quello di realizzare una continuità con il reticolo urbano della Bolognina, qualificando l'intervento con la realizzazione di un grande parco centrale, cerniera fra il nuovo insediamento e la Bolognina storica, in grado di fornire adeguata risposta alle carenze strutturali del tessuto storico e la collocazione di usi pubblici per garantire una trama continua di servizi.
La dotazione di usi pubblici è reperita anche attraverso il recupero e il riuso delle preesistenze dell'ex Mercato tutelate dalla Soprintendenza, in particolare il complesso edificato di accesso e la pensilina attribuita a Pierluigi Nervi.
L'area oggetto di intervento è interessata da infrastrutture generali, di interesse cittadino, che non rientrano nella progettazione a carico degli attuatori del piano. Fanno parte di queste opere il collegamento viario nord-sud, compreso fra la rotonda Gobetti e i viali di circonvallazione, opera che sarà realizzata sul fronte ovest del comparto, comprensiva dei marciapiedi e delle opere connesse (la galleria che consentirà il collegamento sopravia del parco di Villa Angeletti con il parco del comparto, il muro di contenimento che permetterà all'asse di correre in trincea per un lungo tratto) e l'interramento parziale di via Gobetti, per il quale rimane a carico degli attuatori unicamente la realizzazione / riorganizzazione della porzione fuori terra della viabilità stessa.
Una quota pari al 20% della superficie utile residenziale di proprietà privata e una quota pari al 50% di quella di proprietà pubblica è destinata ad edilizia convenzionata, secondo i parametri definiti nella convenzione urbanistica.
Lo standard complessivo da realizzare è di mq 131.462 circa, pari a 1 mq per ogni mq di Su, cui deve essere sommato il verde pubblico V1 della zona P7.12, come previsto dalla relativa scheda normativa, e la superficie fondiaria degli usi pubblici.
La zona si attua con un unico comparto:
PP approvato in data 10 luglio 2006 con OdG n. 161,
St = 285.273 mq
Su = 128.362 mq
Usi:
U1 (limitatamente alle abitazioni) = 92.503 mq
altri usi non residenziali ( U2, U4, U5, U6, U7) = 17.159 mq
U14 (ostello) = 2.000 mq
Usi pubblici = 16.700 mq
(la Su degli usi pubblici non è vincolante ed eventuali variazioni non costituiscono variante al piano particolareggiato)
Standard:
parcheggio pubblico P1 pari a mq 19.125
verde pubblico V1 pari a mq 105.812
superfici fondiarie degli UP mq 22.956
Standard totale pari a mq 147.893 > mq 131.462 dovuti (lo standard minimo totale dovuto comprende anche 19.800 mq di verde pubblico V1 della Sede Unica, come prescritto dalla scheda normativa P7.12)
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7 (strutture di vendita medio-piccole del settore non alimentare).
SCHEDA R5.3 - ZONA BERTALIA-LAZZARETTO
(quartiere Navile)
Superficie di riferimento totale St = 732.780 mq (circa)
Standard complessivo = 374.005 mq (circa)
Nell’elaborazione progettuale dovranno essere assunti i seguenti criteri guida:
· le aree a ovest della Ghisiliera dovranno essere preferibilmente destinate a parco urbano, considerando tale grande parco come un’infrastruttura ambientale a servizio del nuovo e dei preesistenti insediamenti, a integrazione delle attrezzature della Facoltà di Ingegneria e dell’Istituto R. Luxenbourg per quello che riguarda gli impianti sportivi, ed infine a cerniera con il parco fluviale del Reno. In quest’ottica è necessario salvaguardare il sistema ambientale della Ghisiliera come sistema di “introduzione” al tema del parco;
· per l’asse attrezzato di scorrimento veloce in direzione ovest, dovrà essere adottata una soluzione in trincea a cielo aperto, con scarpate verdi a modesta pendenza, favorendone in tal modo un’immagine gradevole ed un buon inserimento ambientale;
· l’asse attrezzato di scorrimento veloce in direzione ovest dovrà costituire parte integrante del DUC, pertanto dovrà costituire elemento di integrazione attraverso la definizione morfologica, le strutture del verde, la continuità dei percorsi fra l’insediamento urbano (a est) ed il grande parco attrezzato (a ovest);
· le stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano (Prati di Caprara e Zanardi) dovranno avere la funzione di poli urbani e saranno da considerare i nodi del sistema di base della mobilità attorno cui sviluppare l’impostazione del disegno urbano;
· la maglia viaria interna, fortemente gerarchizzata, dovrà essere tale da evitare i percorsi impropri di attraversamento. Un anello perimetrale assolverà al compito di distribuzione alle strade di “penetrazione” per l’accesso al comparto;
· l’anello perimetrale di distribuzione dovrà essere collegato all’asse di scorrimento esterno attraverso una connessione che permetterà l’accesso alle funzioni interne. L’asse dell’89 potrà essere inoltre collegato con l’anello di distribuzione perimetrale attraverso una rampa, dedicata al servizio di trasporto pubblico, che cominci a prendere quota immediatamente dopo la galleria sotto il fascio di binari di Prati di Caprara. Tale connessione permetterà il collegamento, con una linea di trasporto pubblico, tra la zona Sud Ovest della città e tutte le funzioni interne al comparto; questa linea potrebbe, eventualmente, proseguire verso il centro cittadino e/o verso la zona della Pescarola in modo da creare una più forte connessione con il resto della città;
· nella porzione residenziale le strade di penetrazione dovranno essere realizzate in modo da evitare il traffico improprio. Le strade di servizio (per traslochi, servizi ai privati, emergenze, ecc.) dovranno essere dotate di un opportuno sistema di regolazione degli accessi;
· soprattutto nella parte residenziale dovrà essere prevista una consistente presenza di ambiti e percorsi prevalentemente pedonali;
· le strade di penetrazione all’Università ed alle aree destinate agli usi terziari dovranno consentire esclusivamente l’accesso ai parcheggi dedicati;
· la rete delle piste ciclabili, al contrario della rete viaria, dovrà essere la più diffusa possibile e tale da integrare fortemente le funzioni presenti nel comparto, tra loro e con la rete cittadina. Sarà strategico, da questo punto di vista, il programma di soppressione dei passaggi a livello che prevede il forte potenziamento della connessione ciclabile est/ovest.
· la connessione ciclopedonale tra le funzioni interne al comparto e le stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano, strategica dal punto di vista della mobilità interna, dovrà essere studiata in modo da presentare caratteristiche di massima fruibilità e accessibilità;
· la localizzazione delle aree di parcheggio dovrà massimizzare l’integrazione con i sistemi di trasporto pubblico;
· l’insediamento della Nuova Facoltà di Ingegneria dovrà essere inserito nell’impianto complessivo senza pregiudicare nè le sue eventuali esigenze di espansione successiva, nè le sue possibilità e necessità di integrazione con le altre componenti urbane del contesto (residenziali e terziarie) e dovrà essere prossimo alle Stazioni Prati di Caprara e Zanardi e garantire rispetto ad esse la migliore accessibilità;
· il piano particolareggiato dovrà prevedere l’integrazione delle funzioni: abitazioni, uffici pubblici e privati, attrezzature ricettive, pubblici esercizi, negozi e botteghe, oltre, naturalmente all’Università ed alle attività ad essa complementari affinché si possa realizzare un insediamento dal carattere autenticamente urbano, non troppo specializzato in senso universitario, ma piuttosto frequentato ed aperto ad una pratica sociale ben integrata, e comunque abitato e vissuto di giorno e di notte; condizione questa essenziale per la qualità dell’insediamento, per la buona fruizione e per la stessa sicurezza dell’ambiente urbano;
· in relazione a ciò è prevista una articolazione degli usi insediabili di circa il 60% di superficie utile da destinare ad usi residenziali e di circa il 40% di superficie utile da destinare ad usi diversi dalla residenza;
· al fine di promuovere interventi di edilizia sociale, almeno il 20% delle quote di superficie utile residenziale privata, dovrà essere convenzionata con il Comune di Bologna, secondo i parametri della convenzione tipo che sarà approvata dall’Amministrazione Comunale;
· coerentemente, riguardo alle quote di superficie utile con destinazione residenziale di proprietà comunale, dovranno essere destinate prioritariamente per interventi per l’edilizia sociale, comunque non inferiore al 50%, da destinare alla locazione a canoni contenuti, nell’ambito degli orientamenti assunti dall’Amministrazione Comunale in materia di politiche abitative;
· il piano particolareggiato dovrà proporre la composizione di un impianto urbano facilmente leggibile e comprensibile, basato su una chiara articolazione delle parti e su elementi morfologici nettamente identificabili e memorizzabili, nel quale un ruolo importante sia affidato alla continuità dello spazio pubblico ed alla sequenza dei temi collettivi; gli edifici pubblici e di servizio collettivo, le stazioni, la piazza principale, i portici, gli altri luoghi di confluenza, i giardini pubblici, dovranno essere altrettanti nodi di un “telaio” capace di sostenere la socievolezza dei rapporti, degli incontri, della vita della città (alludendo alla dimensione più ampia della città). Perché l’esigenza è quella di un insediamento dotato di qualità urbana, i cui abitanti si riconoscano, a pieno titolo, parte integrata e non marginale della città. Da questa punto di vista, nella struttura dello spazio pubblico, particolarmente interessanti risultano le connessioni con i due riferimenti esterni principali, che possono essere considerati il Centro Storico e il Parco del Reno;
· nella progettazione, sia urbanistica che edilizia, dovrà essere posta particolare attenzione sulla necessità di chiudere i cicli naturali delle risorse (energia, acqua, rifiuti, ecc.), e gli sforzi dovranno essere indirizzati verso uno studio che riduca il consumo di risorse e l’impatto ambientale all’interno dei settori di energia, acqua, rifiuti, trasporti, ecc.. Il tutto con un’analisi degli ostacoli presenti e degli strumenti necessari all’implementazione del potenziale ecologico. Per realizzare in modo migliore i principi dell’integrazione occorre sviluppare comparti edilizi anche con nuove soluzioni tecniche.
Si individuano inoltre i seguenti obiettivi da perseguire per garantire una progettazione urbana sostenibile:
· Ridurre il consumo di suolo.
· Mantenere ed incrementare il verde creando un sistema di spazi verdi (parchi, aree protette naturali e agricole, “corridoi verdi”) per favorire la riqualificazione del paesaggio urbano, l’aumento della biodiversità, nonché la rigenerazione dei processi naturali.
· Ridurre e contenere il consumo di energia, di materiali e di acqua potabile attraverso il perseguimento della massima efficienza energetica nella progettazione e nell’uso dei materiali, nel consumo di energia e di acqua (prevenzione dell’inquinamento, riduzione degli scarichi e minimizzazione degli sprechi con cicli di recupero, per l’energia e l’acqua ma anche per i materiali di rifiuto).
· Privilegiare la scelta di materiali da costruzione non dannosi alla salute, facilmente riciclabili o smaltibili per ridurre sia l’impatto ambientale che i rischi dell’inquinamento indoor.
· Promuovere la riduzione del traffico automobilistico privato, incentivando l’uso del trasporto pubblico e riducendone al tempo stesso i rischi ambientali.
· Ridurre l’inquinamento da rumore.
· Conservare e promuovere gli insediamenti urbani caratterizzati da una molteplicità di funzioni per ridurre la necessità di spostamenti con mezzi motorizzati, diminuendo così il consumo di energia e i livelli di inquinamento acustico e atmosferico.
· Incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti, promuovere la riduzione della quantità di rifiuti e incentivare la creazione di un sistema di imprese che lavorano e commerciano materie prime seconde.
· Contribuire ad una maggiore sensibilità ambientale da parte della popolazione.
· Pianificare e progettare da subito pensando globalmente e in termini ambientali, in modo da ridurre l’impatto globale sul clima.
In particolare, specifica attenzione dovrà essere posta nell’ambito della progettazione sia urbanistica che edilizia, alle seguenti componenti, in relazione agli obiettivi prefissati:
a) Energia
E’ richiesta l’applicazione di forme di risparmio energetico: forme attive: applicazione di tecniche solari, sistema fotovoltaico, teleriscaldamento, ecc.;
forme passive: progettazione di edifici ecologici dotati di isolamento termico e tecnologie bioclimatiche.
b) Acqua
Le principali azioni che si dovranno prevedere riguardano:
- il contenimento dei consumi e la riduzione degli sprechi per un utilizzo efficiente e il risparmio dell’acqua;
- l’utilizzo delle acque piovane;
- l’avvio della realizzazione di doppie reti;
- la valorizzazione delle opportunità di uso plurimo delle acque reflue urbane;
- la valorizzazione delle capacità di autodepurazione dei corpi idrici;
- il contenimento dell’impermeabilizzazione al fine di contribuire a garantire l’equilibrio idrogeologico.
c) Vegetazione
In generale il sistema del verde dovrà proteggere e valorizzare eventuali presenze di habitat naturali (spazi verdi interstiziali, frammenti di incolto, corsi d’acqua minori, zone umide, ecc.) ed aumentare (come biomassa) il potenziale offerto riqualificando spazi aperti già esistenti, contribuendo ad un miglioramento del microclima e del benessere psicofisico dell’utenza.
La progettazione urbana dovrà porsi una serie di obiettivi al fine di caratterizzare complessivamente il sistema urbano come ecosistema.
I ruoli e le funzioni da attribuire al verde riguardano:
- la stabilizzazione del microclima in relazione agli edifici;
- il contenimento del consumo energetico;
- la difesa dall’inquinamento;
- la protezione del microclima urbano;
- lo sviluppo della complessità ecosistemica in ambito urbano.
d) Ambiente abitativo
In fase di progettazione edilizia si suggeriscono le seguenti raccomandazioni:
- uso di materiali per i quali sia necessaria una produzione a basso spreco energetico;
- rinuncia ai materiali dei quali si suppone o si conosce il rischio per la salute dell’uomo;
- esigenze immateriali che riguardano le possibilità che le forme e i processi di lavorazione abbiano un significato psicologico per gli uomini.
e) Protezione dal rumore
In fase di progettazione, per contenere i danni prodotti dal rumore occorrerà:
- isolare, ove necessario, le strade principali e le linee ferroviarie con barriere fonoassorbenti;
- minimizzare il traffico individuale;
- porre dei limiti di velocità (verso la forma “zone a 30 km/h”) e prevedere pavimentazioni fonoassorbenti;
- oltre al traffico veicolare, considerare l’apporto inquinante anche di altre fonti di rumore (aerei, sistemi di allarme, attività produttive, ecc.);
- situare i parcheggi o le autorimesse collettive ai margini delle zone residenziali.
Le previsioni di piano dovranno rientrare nelle indicazioni che derivano dalla vigente Zonizzazione Acustica del Comune, nel rispetto di quanto previsto dal D.P.C.M. 14 novembre 1997. Per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto esistenti e di progetto saranno comunque considerate le fasce territoriali di pertinenza ed i limiti previsti dalla legislazione vigente.
f) Traffico
Il collegamento dell’area con la viabilità principale deve avvenire in modo che nelle aree residenziali esistenti non si produca alcun carico di traffico aggiuntivo. Una particolare attenzione dovrà perciò porsi nello studio di:
- Accessi;
- Fasi di sviluppo successive dell’area (possibilità e cautele);
- Collegamenti di aree con funzioni di tempo libero, commercio, attività sportive, ecc.
g) Rifiuti
In una corretta gestione dei rifiuti gli obiettivi sono quelli di ridurre l’impatto sul territorio e il consumo di natura e di risorse prevedendo, fin dalla fase progettuale ed indipendentemente dalla gestione attuale dei rifiuti, la possibilità di un sistema integrato per la loro selezione (isole ecologiche, condominiali o di isolato).
In relazione a ciò la raccolta dei rifiuti domestici dovrà essere prevista:
- nella singola casa;
- nel vicinato;
- nel quartiere.
h) Aree di ex cava
Nelle aree di ex-cava è ammesso un utilizzo a servizi riferito alle seguenti attività: attrezzature per lo sport scoperte (U10), attrezzature per il verde (U11), parcheggi attrezzati (U16) solo in superficie, attrezzature per la mobilità (U18 e U19).
Ulteriori requisiti prestazionali per l’insediamento di tali usi sono i seguenti:
· Specifiche indagini geognostiche volte ad una esatta perimetrazione delle aree di ex-cava;
· Caratterizzazione qualitativa e quantitativa dei terreni utilizzati per il tombamento al fine verificare la rispondenza ai requisiti minimi, in termini di concentrazioni massime ammissibili di eventuali inquinanti presenti, previsti dalle normative vigenti in relazione agli usi, ed eventuale messa in sicurezza, bonifica e/o ripristino ambientale ai sensi del D. Lgs. 22/97 e D.M. 471/99.
Usi diversi da quelli sopra indicati, e comunque riconducibili a quelli ammessi dalla specifica norma di zona, sono ammissibili solo in caso di rispetto della normativa vigente in materia di bonifica di suoli eventualmente inquinati.
l) Campi elettromagnetici a bassa frequenza
Nei confronti degli elettrodotti esistenti, oltre alla fascia di rispetto prevista nel vigente Piano Regolatore, è necessario garantire, per tutti gli usi sensibili nel comparto il limite di 0,2 micro Tesla di induzione magnetica di cui all’articolo 13, comma 4, della L.R. 30/2000 “Norme per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico”.
m) Attuazione del piano particolareggiato
La progettazione delle infrastrutture contenuta nel piano particolareggiato dovrà spingersi ad un livello definitivo di progettazione, al fine di garantire una efficace soluzione progettuale delle criticità infrastrutturali esterne al comparto R5.3 ed in particolare ai collegamenti con lo svincolo della tangenziale, con l’asse attrezzato sud-ovest e con l’asse dell’89.
Costituiscono comunque condizioni necessarie per l’attuazione del comparto la mitigazione ambientale delle opere infrastrutturali che saranno previste e la bonifica dei siti eventualmente contaminati, nonché l’interramento delle linee elettriche di alta tensione, per quanto riguarda gli stralci funzionali interessati dalle fasce di rispetto.
La capacità edificatoria insediabile nel comparto è determinata dall’applicazione degli indici edificatori (Ut) previsti dalla singole schede dei comparti costituenti la Z.I.S. (più avanti dettagliate), incrementata di 4.542,39 mq ad uso U1 trasferiti dal comparto R5.1l e 2.391 mq ad uso U1 trasferiti dal comparto R5.8a.
Le singole schede dei comparti (più avanti dettagliate) definiscono inoltre l’articolazione degli usi insediabili e la percentuale da riservare ad Usi Pubblici.
Dall’applicazione di detti indici e parametri risulta:
Possibilità edificatorie: 215.050 mq di Su di cui 137.995 destinati ad U1, 22.476 mq destinati ad U2,U6,U7, 44.250 mq destinati ad U3 (università), 10.329 mq destinati ad Usi Pubblici.
Standard complessivo: 374.005 mq di cui 50.561 mq a P1, 285.969 mq a V1, 37.475 mq di lotti fondiari ad Usi Pubblici.
La zona, ove non è prevista alcuna superficie premio, è suddivisa nei seguenti comparti:
Comparto R5.3a
Indice di utilizzazione:
St = 78.720 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,60 mq/mq di St,
U1 (abitazioni) = quota massima 25% di Su
Usi pubblici = 10% di Su
Standard minimo = 1,80 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7.
Comparto R5.3b
Indice di utilizzazione:
St = 272.856 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,15 mq/mq di St
U1 (abitazioni) = quota massima 80% di Su
Usi pubblici = 5% di Su
Standard minimo = 1,80 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7.
Comparto R5.3c
Usi non previsti: U1 (abitazioni)
Indice di utilizzazione:
St = 19.900 mq (superficie di riferimento)
La Su complessivamente ammessa è costituita da quella derivante dall'applicazione dell' Ut = 0,25 mq/mq di St, incrementata di 6.087 mq.
Usi pubblici = 5% di Su
Standard minimo = 1,80 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7.
Comparto R5.3d
Indice di utilizzazione:
St = 180.192 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,15 mq/mq di St
U1 (abitazioni) = quota massima 95% di Su
Standard minimo = 1,80 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7.
Comparto R5.3e
Indice di utilizzazione:
St = 17.410 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,15 mq/mq di St
U1 (abitazioni) = quota massima 95% di Su
Usi pubblici = 5% di Su
Standard minimo = 1,80 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7.
Comparto R5.3f
Indice di utilizzazione:
St = 91.832 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,55 mq/mq di St
U1 (abitazioni) = quota massima 70% di Su
Standard minimo = 1,80 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7.
Comparto R5.3g
Indice di utilizzazione:
St = 71.870 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,40 mq/mq di St
U1 (abitazioni) = quota massima 80% di Su
Usi pubblici = 10% di Su
Standard minimo = 1,80 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7.
La Su complessivamente ammessa è costituita da quella derivante dall’applicazione degli indici edificatori, incrementata di:
4.542,39 mq ad uso U1 trasferiti dal comparto R5.1l,
2.391 mq ad uso U1 trasferiti dal comparto R5.8a.
Il programma di attuazione non potrà prevedere la realizzazione della nuova capacità edificatoria ad uso residenziale (pari a 18.178 mq di Su quale incremento di usi residenziali in luogo di usi non residenziali rispetto al precedente dimensionamento) prima dell’entrata in vigore degli strumenti di pianificazione previsti dalla L.R. 20/2000.
La Su complessivamente utilizzabile nell’intera zona integrata R5.3 per l’uso U7 (una struttura medio-grande alimentare e strutture medio-grandi non alimentari) non deve essere superiore a 15.000 mq.
In recepimento delle conclusioni della Conferenza dei Servizi per le attività commerciali ex articolo 5 della L.R. 14/99, la realizzazione di medio-grandi strutture è condizionata al completamento del sistema stradale primario previsto, ossia all’entrata in esercizio dell’asse dell’89, ivi compreso l’attraversamento a livelli sfalsati della via Emilia Ponente e al diretto collegamento dell’asse con la tangenziale.
SCHEDA R5.4 - ZONA NORD CORTICELLA-DOZZA
(quartiere Navile)
Superficie di riferimento totale St = 410.000 mq (circa)
Standard complessivo = 221.000 mq (circa)
REQUISITI PRESTAZIONALI GENERALI
Per questa zona integrata di settore, compresa fra la tangenziale a sud, il Navile a ovest, l'autostrada a est e il quartiere PEEP Corticella a nord, l'obiettivo principale è quello, occupando aree interstiziali, di armare l'urbanizzato incoerente cresciuto negli anni '50 lungo la via di Corticella a nord della tangenziale, riconnettendolo a ovest con l'area industriale e il canale Navile e a est con l'insediamento della Croce Coperta e con il vecchio borgo della Dozza, sottopassando in continuità l'autostrada Bologna-Padova.
Una "linea di forza" principale si dovrebbe collocare al centro dell'area interstiziale realizzando un'"asta" che, morfologicamente, lega a nord il PEEP Corticella e il parco pubblico in via di realizzazione nell'ex cava Galotti e a sud il centro dei servizi (scuola-parrocchia), preservando ampie zone a verde attrezzato e a parco agricolo.
Il sistema dei percorsi pedonali coperti (portici) deve diventare l'elemento principale di riconnessione urbanistica, ricucendo un'ampia zona per nuclei esistenti riorganizzati o creandone ex novo.
Lo standard complessivo da realizzare è di mq 221.000 circa, pari a 2,00 mq per ogni mq di Su.
La zona è suddivisa nei seguenti comparti:
Comparto R5.4.a
PP approvato in data 19 dicembre 1991 con OdG n. 273, varianti approvate in data 13 luglio 1998 con OdG n. 180 e in data 23 ottobre 2000 con OdG n. 284
St = 44.018 mq
Su = 20.558 mq
Usi:
U1 = 19.132 mq
Altri usi = 398 mq
Usi pubblici = 1.028 mq
Standard:
P1 = 2.764 mq
V1 = 17.413 mq
Sf degli usi pubblici = 1.304 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.4.b
PP approvato in data 2 dicembre 1991 con OdG n. 237
St = 121.122 mq
Su = 41.611 mq
Usi:
U1 = 31.755 mq
Altri usi = 8.162 mq
Usi pubblici = 1.694 mq
Standard:
P1 = 7.722 mq
V1 = 40.849 mq
Sf degli usi pubblici = 17.349 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.4.d
PP approvato in data 19 dicembre 1991 con OdG n. 271
St = 185.952 mq
Su = 44.086 mq
Usi:
U1 = 31.642 mq
Altri usi = 11.099 mq
Usi pubblici = 1.345 mq
Standard:
P1 = 13.000 mq
V1 = 80.291 mq
Sf degli usi pubblici = 14.714 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.4.e
Localizzazione ex articolo 51 L. 865/1971 approvata in data 18 novembre 2002 con OdG n. 282
St = 44.029 mq
Su = 5.000 mq
Usi:
U1 = 4.000 mq
Altri usi = 1.000 mq
Standard:
P1 = 1.067 mq
V1 = 27.753 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.4.f
PP approvato in data 18 ottobre 1993 con OdG n. 389
St = 14.241 mq
Su = 1.662 mq
Usi:
U1 = 1.662 mq
Standard:
P1 = 1.310 mq
V1 = 10.107 mq
SCHEDA R5.5 - ZONA FOSSOLO
(quartiere Savena)
Superficie di riferimento totale St = 238.905 mq (circa)
Standard complessivo = 186.056 mq (circa)
REQUISITI PRESTAZIONALI GENERALI
Questa zona integrata di settore si pone diversi obiettivi di riqualificazione del territorio riconnettendo gli insediamenti residenziali esistenti con un diffuso sistema di verde, servizi e percorsi ciclo-pedonali.
Lo standard complessivo da realizzare è di mq 123.000 circa, pari a 2,3 mq per ogni mq di Su.
La zona, ove non è prevista alcuna superficie premio, è suddivisa nei seguenti comparti:
Comparto R5.5.a,d,h
PP approvato in data 29 giugno 1998 con OdG n. 160, variante approvata in data 25 febbraio 2002 con OdG n. 62
St = 116.859 mq
Su = 27.506 mq
Usi:
U1 = 25.199 mq
Altri usi = 70 mq
Usi pubblici = 2.237 mq
Standard:
P1 = 6.923 mq
V1 = 84.619 mq
Sf degli usi pubblici = 2.186 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.5.b
Usi non previsti: U1 (abitazioni)
Indice di utilizzazione:
St = 26.500 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,10 mq/mq di St
Standard minimo = 1,50 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7 (centro commerciale di vicinato).
Comparto R5.5.f
PP approvato in data 24 luglio 1996 con OdG n. 195
St = 48.010 mq
Su = 17.281 mq
Usi:
U1 = 14.565 mq
Altri usi = 515 mq
Usi pubblici = 2.201 mq
Standard:
P1 = 6.095 mq
V1 = 19.637 mq
Sf degli usi pubblici = 18.962 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.5.h
St = 14.300 mq (superficie di riferimento)
È prevista la sola realizzazione di autorimesse pertinenziali interrate su una estensione massima pari al 50% della St.
Comparto R5.5.i
PP approvato in data 21 giugno 2001 con OdG n. 193
St = 21.708 mq
Su = 6.500 mq
Usi:
U1 = 6.500 mq
Standard:
P1 = 1.573 mq
V1 = 11.434 mq
Comparto R5.5.l
Usi non previsti: U2, U3, U6, U7, U8, U9, U10, U12.
Indice di utilizzazione:
St = 8.000 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,40 mq/mq di St
U1 (abitazioni) = max 10% di Su
Standard minimo = 1,00 mq per ogni mq di Su.
SCHEDA R5.6 - ZONA BARCA-CASTELDEBOLE
(quartieri Reno-Borgo Panigale)
Superficie di riferimento totale St = 744.000 mq (circa)
Standard complessivo = 446.000 mq (circa)
REQUISITI PRESTAZIONALI GENERALI
Per questa particolare zona integrata di settore, caratterizzata dal "taglio" operato dall'asse sud-ovest nel tessuto urbano, l'obiettivo principale è quello di rimarginarne l'assetto attraverso interventi insediativi interstiziali a ovest dell'asse, mentre a est è previsto il recupero morfologico del "Forte di villa Contri" a ridosso della Certosa e un insediamento artigianale a razionalizzazione della disordinata bidonville esistente.
Si deve determinare lungo l'asse sud-ovest un'asta insediativa che presenta a sud il centro civico a ponte (pedonale) sull'asse verso il PEEP Filanda; al centro l'insediamento di scuola superiore e il sottopasso dell'asse pedonale per la pista ciclabile "Casteldebole-Certosa"; a nord nuova residenza e terziario si debbono riconnettere al tessuto esistente organizzandolo morfologicamente. Su tale linea di forza le diverse tipologie organizzano la morfologia edilizia dell'insieme, mentre l'"asta" determina la morfologia urbana di riassetto e di riconnessione territoriale.
La zona integrata per il settore di Casteldebole deve assumere un significato e diseqno con ruolo più limitato, ponendosi come ricucitura edilizio-morfologica del recente insediamento PEEP. In questo caso l'intervento interstiziale deve tendere a introdurre un elemento morfologico di riconnessione basato sulla continuità di percorsi di collegamento coperti e di ambiti progettuali che, dipartendosi dall'edificio-ponte sul Reno (pedonale-ciclabile), "infila" l'insediamento PEEP introducendo elementi di gerarchia funzionale, architettonica e di collegamento. L'edificio-ponte collega, attraverso il percorso ciclabile, Casteldebole con l'intervento Barca-Certosa e quindi con il centro storico.
Lo standard complessivo da realizzare è di 446.000 mq circa, pari a 3,44 mq per ogni mq di Su.
La zona e suddivisa nei seguenti comparti:
Comparto R5.6.a
PP approvato in data 11 marzo 1996 con OdG n. 74
St = 54.198 mq
Su = 20.004 mq
Usi:
U1 = 18.109 mq
Altri usi = 665 mq
Usi pubblici = 1.230 mq
Standard:
P1 = 4.773 mq
V1 = 13.728 mq
Sf degli usi pubblici = 798 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.6.b
Localizzazione ex articolo 51 L. 865/1971 approvata in data 20 dicembre 2002 con OdG n. 457
St = 62.311 mq
Su = 5.370 mq
Usi:
U1 = 5.370 mq
Standard:
P1 = 1.750 mq
V1 = 40.000 mq
Comparto R5.6.c
PP approvato in data 11 aprile 1994 con OdG n. 103
St = 58.038 mq
Su = 13.929 mq
Usi:
U1 = 13.232 mq
Usi pubblici = 697 mq
Standard:
P1 = 382 mq
V1 = 29.968 mq
Sf degli usi pubblici = 1.421 mq
Comparto R5.6.d
PP approvato in data 3 giugno 1996 con OdG n. 149
St = 54.550 mq
Su = 13.092 mq
Usi:
U1 = 13.092 mq
Standard:
P1 = 1.761 mq
V1 = 13.912 mq
Comparto R5.6.e
PP approvato in data 5 ottobre 1998 con OdG n. 232
St = 97.504 mq
Su = 22.894 mq
Usi:
U1 = 8.728 mq
Altri usi = 5.841 mq
Usi pubblici = 8.325 mq
Standard:
P1 = 10.442 mq
V1 = 22.052 mq (+ 10.751 mq extra comparto: R5.6.f)
Sf degli usi pubblici = 23.639 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7 (una struttura di vendita medio-piccola del settore alimentare e una medio-piccola del settore non alimentare integrate in un centro commerciale di vicinato).
Comparto R5.6.f
PP approvato in data 24 luglio 1995 con OdG n. 276
St = 159.000 mq
Standard:
V1 = 153.495 mq
Comparto R5.6.g,h
PP approvato in data 16 settembre 1996 con OdG n. 229(5)
St = 81.579 mq
Su = 24.210 mq
Usi: U1 = 22.016 mq
Altri usi = 2.194 mq
Standard:
P1 = 6.536 mq
V1 = 44.373 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7 (una struttura di vendita medio-piccola del settore alimentare e una medio-piccola del settore non alimentare integrate in un centro commerciale di vicinato).
Comparto R5.6.i
Usi non previsti: U1, U2, U3, U4, U5, U7, U8, U9, U12, U14.
Indice di utilizzazione:
St = 96.000 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,05 mq/mq di St
Standard minimo = 1,00 mq per ogni mq di Su.
Esercizi commerciali insediabili: U6.
Comparto R5.6.l
PP approvato in data 10 gennaio 1994 con OdG n. 5
St = 18.609 mq
Su = 6.699 mq
Usi:
U1 = 6.361 mq
Altri usi = 338 mq
Standard:
P1 = 862 mq
V1 = 4.489 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
SCHEDA R5.7 - ZONA VIA LARGA
(quartiere San Vitale)
Superficie di riferimento totale St = 774.000 mq (circa)
Standard complessivo = 485.000 mq (circa)
REQUISITI PRESTAZIONALI GENERALI
Per questa particolare zona integrata di settore, caratterizzata dalla previsione degli uffici e servizi dell'Ispettorato della motorizzazione civile, dei depositi e magazzini comunali, gli ambiti di definizione progettuale debbono tendere a "rompere" l'assetto monofunzionale e bloccato precedentemente fissato dal piano del 1973, realizzando una nuova struttura urbana lineare che, con funzioni integrate e di collegamento, riconnette in senso nord-sud il quartiere Pilastro con il quartiere San Vitale, concludendosi a sud con una stazione del sistema suburbano passante (tranvia metropolitana sulla sede della ex ferrovia Veneta). Lungo la via Larga il sistema deve realizzare un fronte articolato, a conclusione della zona industriale delle Roveri, mentre lungo il collettore est-ovest che conduce dalla tangenziale alla zona industriale, in un'asta insediativa specializzata, trovano opportuna collocazione l'Automercato, l'Ispettorato della motorizzazione civile e una zona di terziario. L'intera composizione urbanistica deve tenere conto della doppia trama infrastrutturale determinata dall'assetto agricolo della zona, organizzatosi sulla preesistente centuriazione romana.
Morfologicamente gli ambiti di definizione progettuale debbono fornire un disegno che da un lato si arma sulle preesistenze storiche individuate, dall'altro usa la viabilità realizzata recentemente, annullando tuttavia il disegno alterante l'assetto storico dell'asse in diagonale e ricucendo complessivamente i principali capisaldi morfologici preesistenti.
Lo standard complessivo da realizzare è di mq 485.000 circa, pari a 3,11 mq per ogni mq di Su.
La zona è suddivisa nei seguenti comparti:
Comparto R5.7.a
Usi non previsti: U1 (residence), U2, U3, U4, U5, U6, U7, U8, U9, U10, U12, U14.
Indice di utilizzazione:
St = 47.000 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,20 mq/mq di St
U1 = 10% di Su
Altri usi previsti = 90% di Su
Standard minimo = 1,00 mq per ogni mq di Su.
La percentuale di U1 ammessa è da intendersi in questo caso come percentuale massima data la localizzazione del comparto.
Comparto R5.7.b,c,e
PP approvato in data 28 settembre 1992 con OdG n. 467
St = 385.968 mq
Su = 96.009 mq
Usi:
U1 = 68.880 mq
Altri usi = 25.629 mq
Usi pubblici = 1.500 mq
(comprensivi di 850 mq trasferiti nel comparto R5.7.g)
Standard:
P1 = 81.615 mq
V1 = 165.905 mq
Sf degli usi pubblici = 2.534 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6, U7, U8 (centro commerciale di attrazione di livello superiore).
Comparto R5.7.f
Usi previsti: U1 (limitatamente alle abitazioni collettive), U2 (limitatamente alle attrezzature per lo spettacolo e culturali), U3 (limitatamente all'università), U4, U6 (limitatamente ai pubblici esercizi).
Indice di utilizzazione:
St = 100.000 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,20 mq/mq di St
Standard minimo = 2,91 mq per ogni mq di Su.
Comparto R5.7.g,i
PP approvato il 24 novembre 2003 con OdG n. 302, revocato con OdG n. 27 del 29 gennaio 2007 esecutivo dal 10 febbraio 2007
St = 121.097 mq
Su = 16.393 mq
(comprensivi di 850 mq trasferiti dal comparto R5.7.g)
Usi:
U1 = 1.909 mq
Altri usi = 13.634 mq
Usi pubblici = 850 mq
Standard:
P1 = 20.335 mq
V1 = 32.954 mq
(di cui 18.511 mq di verde di mitigazione ambientale)
Sf degli usi pubblici = 1.958 mq
Comparto R5.7.f,g
Localizzazione ex articolo 51 L. 865/1971 approvata in data 5 luglio 1993 con OdG n. 275
St = 11.835 mq
Su = 8.522 mq
Usi:
U1 (studentato) = 8.522 mq
Standard:
P1 = 2.950 mq
V1 = 1.150 mq
Comparto R5.7.h
Usi previsti: U1 (limitatamente alle abitazioni collettive), U2 (limitatamente alle attrezzature per lo spettacolo e culturali), U3 (limitatamente all'università), U4, U6(limitatamente ai pubblici esercizi).
Indice di utilizzazione:
St = 9.000 mq (superficie di riferimento)
Ut = 0,10 mq/mq di St
Standard minimo = 6,87 mq per ogni mq di Su.
SCHEDA R5.8 - ZONA FERROVIA VENETA
(quartiere San Vitale)
Superficie di riferimento totale St = 60.000 mq (circa)
Standard complessivo = 30.000 mq (circa)
La zona si caratterizza come nodo di interscambio ferrovia-viabilità ordinaria e come fascia urbanistica di riconnessione, dotazione di servizi e filtro tra la limitrofa zona della Cirenaica (via Libia) e i viali di circonvallazione (via Zanolini).
Lo standard complessivo da realizzare è di mq 41.000 circa, pari a 1,27 mq per ogni mq di Su.
La zona è suddivisa nei seguenti comparti:
Comparto R5.8.a
St = 10.877 mq
Su = 7.255 mq, come da piano particolareggiato approvato in da-ta 20 dicembre 2006 con OdG n. 252
Usi:
U1 = 6.822 mq
Usi pubblici = 433 mq
Standard:
P1 = 1.721 mq
V1 = 5.296 mq
Sf degli usi pubblici = 582 mq
Una ulteriore quota di Su - pari a 2.391 mq - ad uso residenziale U1 è trasferita all’interno della ZIS R5.3 – Bertalia Lazzaretto (come da variante al PRG adottata in data 17/07/2006 con OdG n. 163/2006). Tale Su è realizzabile, esclusivamente a seguito della cessione - con specifico atto di compravendita - della relativa capacità edificatoria al Comune di Bologna, su area di proprietà comunale, in attuazione del piano particolareggiato della ZIS R5.3.
Comparto R5.8.b
PP approvato in data 7 aprile 1999 con OdG n. 106
St = 47.137 mq
Su = 15.757 mq
Usi:
U1 = 10.391 mq
Altri usi = 3.609 mq
Usi pubblici = 1.757 mq
Standard:
P1 = 3.348 mq
V1 = 19.379 mq
Sf degli usi pubblici = 1.749 mq
Esercizi commerciali insediabili: U6.
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